Coaching: dal Presente al Futuro
Coaching: che cos’è?
Coaching: perché?
Coaching: quando?
Coaching: per chi?
Coaching: che cos’è?
Il Coaching è un percorso di crescita e apprendimento ….
E’ una relazione di stimolo tra un Coach che mette a disposizione le sue competenze e un Coachee.
Il Coaching ci consente di identificare e realizzare i nostri obiettivi.
Il Coaching ci consente di migliorare le nostre relazioni e superare quelli che “crediamo” siano i nostri limiti.
Il Coaching è sfidare l’incertezza del presente per dirigerci consapevolmente verso il futuro, il futuro che vogliamo.
Il Coaching è prendere coscienza delle nostre potenzialità e delle nostre risorse per utilizzarle al meglio.
Il Coaching è un viaggio alla scoperta di chi siamo, di ciò che vogliamo.
Il Coaching è una strada per soddisfare i nostri bisogni, per realizzare i nostri desideri, per capire le nostre vere inclinazioni e i nostri talenti.
Il Coaching lavora sulle nostre risorse, consentendoci di utilizzarle al meglio.
Il Coaching può essere utilizzato dalle aziende che credono nel coinvolgimento delle risorse umane, per sostenerle nei percorsi di carriera e nell’assunzione di responsabilità, consentendo di esprimere al meglio le loro potenzialità.
Coaching: perché?
Per operare un cambiamento, migliorando la qualità della propria vita.
Coaching: quando?
Quando vogliamo fare scelte importanti, quando vogliamo mettere a fuoco e superare qualcosa che disturba la nostra serenità.
Quando dobbiamo operare scelte importanti nel lavoro e nella vita.
Quando abbiamo bisogno di un confronto.
Coaching: per chi?
Il Coaching è per tutti.
Per coloro che vogliono cambiare rotta o che sono semplicemente…. curiosi…
IL COACHING NON É TERAPIA, NON LAVORA SULLE EMOZIONI NÉ SUL PASSATO!
C'era una volta una giovane donna che attendeva che il marito tornasse dalla guerra.
Quando finalmente ciò accadde l'uomo era cambiato... abbruttito. Si era abituato a dormire sulle pietre, così non voleva entrare a casa. Voleva stare solo e passava tutto il tempo nel bosco.
La donna per provare ad avvicinarlo preparava i piatti che lui adorava e glieli portava nel bosco avvicinandosi timidamente, ma puntualmente lui si alzava in piedi e, rovesciando a calci le pietanze, le urlava di andare via!
La donna non voleva arrendersi, così andò da una guaritrice e le raccontò che suo marito era tornato molto turbato dalla guerra, che si arrabbiava per nulla e non voleva più stare con lei e le chiese: << Puoi farmi una pozione che possa rasserenarlo?>>.
<<Certo – disse la guaritrice – ma mi devi procurare uno speciale ingrediente che ho esaurito: un pelo della gola dell'orso della luna crescente, che vive sulla montagna >>.
L'impresa era molto difficile, ma l'indomani stesso la donna partì.
Raggiunse la montagna e iniziò a salire.
Trovò un bosco. Gli alberi avevano lunghi rami drappeggiati e foglie che parevano stelle, lei vi passò attraverso e riprese a salire; ora la salita era più faticosa, la montagna aveva fiori spinosi che agganciavano il kimono e rocce che le sbucciavano le mani.
Si scatenò una tempesta. I fiocchi di neve le entravano negli occhi e nelle orecchie ma lei continuò a salire.
All'imbrunire si rifugiò in una caverna e l'indomani iniziò a cercare l'orso della luna crescente.
Cercò tutto il giorno e a sera trovò delle grosse cataste di legna e un attimo dopo vide un gigantesco orso che camminava pesantemente sulla neve, ringhiando ferocemente, lasciandosi dietro profonde orme.
La donna frugò nel suo fagotto e mise un po' cibo in una ciotola, lo appoggiò sulla soglia della tana e si nascose dietro le cataste di legna.
L'orso sentì l'odore del cibo e uscì barcollando e ringhiando, girò intorno al cibo e poi lo mangiò in un boccone. La sera dopo la donna fece la stessa cosa e così ancora quella successiva, ma stavolta dopo aver deposto il cibo non si nascose, si fermò a metà strada, chè l'orso la fiutasse, e l'orso girò un po' intorno fiutando l'aria e poi mangiò.
Così continuò per parecchie notti, finché una notte la donna sentì di avere abbastanza coraggio per aspettare vicino alla tana dell'orso.
Mise il cibo nella ciotola sulla soglia della tana e li rimase in piedi in attesa.
Quando l'orso sentì l'odore del cibo uscì e stavolta vide non soltanto il solito cibo ma anche un paio di piccoli piedi e iniziò a ringhiare così forte da farle rumoreggiare le ossa.
La donna tremava, ma restò al suo posto.
L'orso si alzò sugli arti posteriori, spalancò le fauci e ringhiando ancora più forte allungò le zampe come per afferrarla, con i dieci artigli che pendevano come lunghi coltelli sulla sua testa.
La donna tremava come una foglia, ma rimase ferma.
<<Per favore, orso – implorò - ho fatto tutta questa strada perché ho bisogno di una cura per mio marito>>.
L'orso lasciò ricadere a terra le zampe sollevando una nuvola di neve.
Per un attimo alla donna parve di poter vedere intere catene montuose, vallate, fiumi e villaggi riflessi nei vecchi occhi dell'orso.
Poi provò una gran pace e smise di tremare.
<<Ti prego orso, ti ho nutrito per tante notti. Potrei avere un pelo della luna crescente che hai sulla gola?>>.
<<E' vero - disse l'orso della luna crescente - sei stata buona con me. Puoi prendere un mio pelo, ma fai in fretta, poi vattene subito!>>.
L'orso sollevò il muso così che la donna potesse vedere la bianca luna crescente sulla sua gola. La donna poggiò una mano sul collo dell'orso e con l'altra prese un lucente pelo bianco e in fretta lo strappò, l'orso urlò come fosse stato ferito.
La donna si volse e volò giù dalla montagna, attraversò il bosco e sebbene avesse gli abiti ridotti in brandelli, i capelli tutti spettinati, e la faccia sporca, corse giù per gli scalini di pietra che portavano al villaggio, di corsa percorse la strada e raggiunse la capanna dove la guaritrice sedeva a curare il fuoco.
<< Guarda! Guarda! Ecco l'ho trovato! Ho ottenuto il pelo dell'orso della luna crescente!>> urlava la giovane donna.
<<Bene!>> disse la guaritrice con un sorriso. Guardò attentamente la donna e prese il pelo bianco e lo guardò alla luce. Soppesò il lungo pelo in una mano, lo misurò col dito, ed esclamò:<<Si! E' un autentico pelo dell'orso della luna crescente>>. Poi d'improvviso si volse e gettò il pelo nel fuoco, dove scoppiettò e bruciò in una splendida fiamma arancione.
<<Noooo! - urlò la donna - Che hai fatto?!>>
<<Calmati! Va bene così! E' tutto a posto>> disse la guaritrice. <<Ti ricordi tutto quello che hai fatto per scalare la montagna? Ricordi tutto quello che hai fatto per conquistare la fiducia dell'orso della luna crescente? Ricordi tutto quel che hai visto e che hai udito?>>
<<Si - rispose la donna - lo ricordo benissimo!>>
La vecchia guaritrice le sorrise dolcemente e disse :<<Allora torna a casa con queste tue nuove conoscenze e comportati nello stesso modo con tuo marito>>.
“Nonno perché gli uomini si combattono?”
Il vecchio, gli occhi rivolti al sole calante, al giorno che stava perdendo la sua battaglia con la notte, parlò con voce calma.
“Ogni uomo, prima o poi, è chiamato a farlo. Per ogni uomo c’è sempre una battaglia che aspetta di essere combattuta, da vincere o da perdere. Perché lo scontro più feroce è quello che avviene tra i due lupi.”
“Quali lupi, nonno?”
“Quelli che ogni uomo porta dentro di sé.”
Il bambino non riusciva a capire. Attese che il nonno rompesse l’attimo si silenzio che aveva lasciato cadere tra loro, forse per accendere la sua curiosità. Infine, il vecchio che aveva dentro di sè la saggezza del tempo riprese con il suo tono calmo.
“Ci sono due lupi in ognuno di noi. Uno è cattivo e vive di odio, gelosia, invidia, risentimento, falso orgoglio, bugie, egoismo…”
“E l’altro?”
“L’altro è il lupo buono. Vive di pace, amore, speranza, generosità, umiltà e fede…”
Il bambino rimase a pensare un istante a quello che il nonno gli aveva appena raccontato. Poi diede voce alla sua curiosità e al suo pensiero.
“E quale lupo vince?”
Il vecchio Cherokee si girò a guardarlo e rispose con occhi puliti.
“Quello che nutri di più.”
Favola Cherokee riportata da G Faletti in “Io sono Dio”
Il Life Coach sviluppa le nostre potenzialità “dormienti”, lavora sulle leve motivazionali, sull’energia e sulle passioni.
Il Life Coach è anche orientamento scolastico e metodo di studio.
In questo campo il Coach sostiene la motivazione allo studio e il metodo di studio, supporta l'individuazione degli obiettivi e delle strategie funzionali al percorso universitario e una più razionale gestione del tempo, lavora sulle modalità di comunicazione per affrontare gli esami con maggiore consapevolezza.
Il Life Coaching è un viaggio alla scoperta di chi siamo, di quanto abbiamo in noi, di ciò che vogliamo
Il Life Coaching è una strada per realizzare i nostri sogni, per soddisfare i nostri bisogni e i nostri desideri, per capire le nostre vere inclinazioni naturali, per creare consapevolezza.
Tutti possiamo ricorrere ad un Life Coach: quando dobbiamo operare scelte importanti nel lavoro e nella vita, quando abbiamo bisogno di un confronto.
La frequenza degli incontri di Coaching è stabilita in accordo tra il Coach e il Coachee, in base alle esigenze di quest’ultimo, in genere è tra i 15 e 20 giorni, ma possiamo stabilire intervalli anche più lunghi o più brevi, ogni incontro può durare da 45 a 90 minuti.
Ad un percorso di Coaching corrisponde sempre un cambiamento e, in generale, un miglioramento della qualità della vita!
Indirizzo
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Telefono: +39 330 93 54 21